La psicoterapia funziona davvero?

La psicoterapia funziona davvero?

Devo credere agli psicologi? Possono aiutarmi a stare meglio o vendono solo fumo? Sfogarmi con un amico sarebbe la stessa cosa? Chissà quante altre domande di questo tipo vi sono passate per la mente se avete attraversato un periodo di difficoltà psicologica e avete pensato, anche solo per un istante, di rivolgervi a uno psicologo. Alla fine di tutto si arriva alla madre di tutte le domande: la psicoterapia funziona davvero? Numerosi scienziati hanno cercato di dare una risposta a questa domanda e sono giunti a una conclusione molto netta: sì, la psicoterapia funziona. La stessa persona, sottoponendosi a un trattamento psicoterapeutico starà molto meglio di quanto non starebbe se non lo facesse. I dati scientifici a sostegno di questa affermazione sono talmente forti che, già dalla metà degli anni ’90, i ricercatori hanno smesso di confrontare le persone che seguivano una psicoterapia con quelle che non la seguivano: gli scienziati, infatti, avendo appurato che la psicoterapia è più utile che non seguire nessun’altra cura, hanno iniziato a porsi domande differenti. Partendo dal presupposto che i tipi di intervento psicoterapeutico sono numerosi, la ricerca ha iniziato a interrogarsi su quale tipo di intervento fosse più indicato per una particolare problematica.

Vediamo cosa dicono le ricerche rispetto ad alcune problematiche psicologiche:

  • Fobia sociale: la terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata efficace nel trattamento della fobia sociale. Rispetto ai farmaci non emergono significative differenze, solo in uno studio sembra essere superiore il risultato ottenuto dai farmaci alla fine del trattamento. Tuttavia, dopo alcuni mesi, solo le persone che hanno seguito una terapia cognitivo-comportamentale hanno mantenuto i risultati che avevano ottenuto.
  • Ansia generalizzata: la terapia cognitivo-comportamentale risulta più efficace rispetto alla terapia psicodinamica e al counseling non direttivo. Non vi sono dati sufficienti per confrontare la terapia cognitivo comportamentale con quella farmacologica.
  • Disturbo da attacchi di panico: la terapia cognitivo-comportamentale risulta efficace per questa problematica, mostrandosi superiore anche alla terapia farmacologica, sia alla fine del trattamento che a mesi di distanza. Studi che valutano l’efficacia della terapia psicodinamica e di quella centrata sul cliente sono in numero troppo esiguo per poter certificare l’utilità di questi interventi.
  • Disturbo ossessivo-compulsivo: per le forme del disturbo in cui le compulsioni occupano molto spazio, l’intervento privilegiato è la pratica comportamentale dell’esposizione con prevenzione della risposta (ERP). Nelle forme del disturbo in cui le compulsioni sono assenti o sono di natura mentale, la soluzione più raccomandata è quella di combinare le pratiche comportamentali con quelle cognitive. I farmaci più efficaci nel trattamento del DOC sono gli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), i quali hanno un effetto terapeutico paragonabile a quello della terapia cognitivo-comportamentale. Quest’ultima, però, mantiene i propri risultati anche a distanza di tempo, mentre chi ha seguito solo una terapia farmacologica è molto più esposto a ricadute.
  • Depressione: la terapia cognitivo-comportamentale e quella interpersonale si sono rivelati gli interventi psicoterapeutici più efficaci nel trattamento della depressione, al pari dell’intervento farmaceutico.

Avvertenza

I dati a sostegno dell’efficacia della psicoterapia (e di quella cognitivo-comportamentale) sono numerosi e decisamente chiari. Ciò nonostante, la psicoterapia non è da considerarsi un rimedio magico, capace di guarire ogni male: infatti, così come ai farmaci, non tutte le persone rispondono positivamente a essa. Ciò non sta ad indicare il mal funzionamento della psicoterapia, ma costituisce un monito per i ricercatori e i clinici affinché si impegnino costantemente per individuare rimedi sempre più efficaci per aiutare le persone ad alleviare le loro sofferenze. Ciò è possibile tuttavia solo all’interno di un paradigma scientifico, dove la psicologia, seppure a fatica, è riuscita a collocarsi.

Bibliografia

  • Botela L. & Feixas G. (1995). Efficacia della psicoterapia. Ricerche sui risultati. Psicoterapia. 1, 69-81.
  • Lambert (1992). Implications of psychotherapy outcome research for eclectic and integrative psychotherapy. In Norcorss J.M. & Goldfried M.V. (a cura di), Handbook of psychotherapy integrations. Basic Books, NY.
  • Roth A. & Fonagy P. (2005). What works for whom. A critical review of psychotherapy research (second edition). The Guilford Press, NY
  • Semerari, A. (2010). Storia teorie e tecniche della psicoterapia cognitive (settima edizione). Editori Laterza, Roma-Bari.